Auguri Bologna
Cento di questi giorni
Oggi la società rossoblù compie il secolo di vita. La presidente Menarini, racconta la sua passione: "Savolgi, poi Baggio. Così è nato l'amore"BOLOGNA, 3 ottobre 2009 - Oggi il Bologna FC 1909 compie 100 anni, è il primo club italiano a festeggiare un secolo in serie A avendo come presidente una donna, diventata la first lady rossoblù il 12 settembre 2008.
Presidente Francesca Menarini, è un disegno del destino che tocchi a lei, nata nel 1964, anno dell'ultimo scudetto, festeggiare il Centenario del Bologna?
"Ricordo che ho fatto quell'accostamento il 2 agosto 2008, quando mio padre e io salimmo nel ritiro di Sestola per annunciare l'acquisto dell'intera proprietà. Fu un modo per dire qualcosa ai giornalisti. Allora me ne stavo defilata, non potevo immaginare tutto questo. La definirei una piacevole coincidenza".
E' la prima donna di un club di A che festeggia il secolo di vita. Si sente nella storia?
"Entro nella storia del Bologna come sono entrati i colleghi che mi hanno preceduta. Il Centenario aggiunge prestigio e onore alla mia persona. E ne vado orgogliosa: lo considero il grande fiore all'occhiello della mia vita. Dopo il fallimento della trattativa con Taci, sono contenta che sia la mia famiglia, bolognese, fortemente radicata in città, a celebrare il Secolo rossoblù".
Com'è nato l'amore per il Bologna, e quindi per il calcio?
"E' un rapporto che è maturato fin da bambina, quando a 8-10 anni andavo allo stadio con mio padre. Allora il mio idolo era Beppe Savoldi. Crescendo mi sono distaccata, delusa dalle retrocessioni in B e in C1. Il ritorno è datato 2005 quando siamo entrati in società. Prima solo qualche fugace partita: Robi Baggio non me lo sono persa".
Cosa cambierebbe nel calcio?
"Vorrei ridimensionare gli ingaggi dei giocatori. Ci sono ragazzi che guadagnano tanto perciò perdono il senso della misura e del denaro. Gli stipendi gonfiati non sono educativi".
Qual è il suo ideale di sportivo?
"Pratico il tennis e vedo in Federer il campione che, nel comportamento in campo e nello stile di vita, si avvicina ai parametri migliori. Nel calcio non c'è paragone con Roger perché i guadagni sono infinitamente superiori, però la correttezza è un principio che riguarda tutti. Guardando al Bologna, mi è piaciuto vedere Di Vaio rifiutare un corner a Milano. Ho applaudito il nostro capitano come faccio con Federer".
Cosa vuole dire ai tifosi del Bologna per il presente e per il futuro sotto la sua presidenza?
"Anche se la contestazione estiva mi ha fatto male, li considero il nostro valore aggiunto. Vorrei rassicurarli che la mia famiglia non ha mai pensato di sbarazzarsi del Bologna e che il nostro impegno rimane quello di migliorare nel tempo la squadra e la classifica".
Lei che è nata nell'anno del settimo scudetto ci pensa mai all'ottavo?
"(ride) Pensare e sognare non costa nulla". (Gazzetta.it)