| Vialli 'Io allenatore Samp? Mi piacerebbe'
«Lascerei quello che sto facendo - il commentatore a Sky -, che mi piace, mi diverte ed è anche economicamente redditizio, solo se ci fosse un’offerta per me importante. Intendo qualcosa per la quale sentire un trasporto emotivo: allenare la Sampdoria rientrerebbe in questa dimensione».
Luca Vialli lo ammette, e si affretta a precisare: «A Del Neri auguro di fare bene. Ma sarebbe bello che, un giorno, fosse uno di noi, uno di quelli dello scudetto, a sedersi su quella panchina. Però, in lista, prima di me, viene Roberto (Mancini, ndr) e ci sono anche Cerezo, Vierchowod, Lombardo...».
A SampTv Vialli confessa che «un consorzio seriamente interessato all’acquisto della Samp» lo contattò per fare il presidente e che «anche dopo ci furono discorsi» per la panchina. Fa i complimenti alla gestione Garrone-Marotta. La Samp, per lui, è stata «un’avventura unica, siamo entrati nella storia». Il lato negativo, con frecciatina sorridente: «Nella città dove giochi vuoi sentirti re, invece Genova è sempre divisa: 51 Samp e 49 Genoa». Due momenti fu vicino all’addio: «Una volta nell’ufficio di Mantovani trovai Braida e Galliani, non dissi no al Milan ma sì alla Samp, al mare, a un progetto. Un altra volta, il presidente aveva quasi venduto me, Mancini, Mannini, Vierchowod e Lombardo alla Juve. Poi ci ripensò. E il mio addio arrivò nel momento giusto».
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