Davide guardò la finestra di fronte e la vide: stava stirando nuda...

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Pinturicchio85
view post Posted on 8/6/2009, 11:17




Attenzione: il testo che segue non è adatto a lettori di età inferiore ai 18 anni

Era una calda giornata di giugno, Davide era appena tornato dall’ufficio. Le diciotto e trenta circa.
Aprì la finestra della cucina e diede un’occhiata a quella di fronte. C’era! Stava stirando nuda. ‘Che tette!’ ripeteva tra di sé ogni volta che la vedeva davanti all’asse da stiro. Gli si stava drizzando, ma a un tratto vide che deponeva il ferro e si infilava una sorta di sottoveste nera. Poi lei sparì dal suo campo visivo. Sentì suonare il campanello. ‘Chi sarà, uffa!’ disse scocciato sotto voce e andò ad aprì la porta. Era la vicina.
- Mi scusi, sono la vicina. Mi chiamo Valeria. Non mi funziona più il ferro da stiro. Mi farebbe la cortesia di vedere se si può fare qualcosa? Io non me ne intendo… ho una montagna di roba da stirare.-
Davide spalancò gli occhi. Era proprio lei! La vicina con la corta sottoveste nera.

La porta di casa della vicina a tre passi dalla sua.
- Vieni, entra - disse la Valeria -stavo stirando e con questo caldo…scusami sai, ma mi vesto il meno possibile -.
Valeria era una donna... di che età? Trentacinque? Certo qualche anno in meno di lui. Lunghi capelli ramati, forse tinti. Poco importa. Scuri occhi intensi. Ora dava del ‘tu’ ora del ‘lei’.
- Non sono un tecnico. - disse Davide con uno dei suoi migliori sorrisi - ma il difetto non è nel ferro. E’ nella presa. Se ha un cacciavite…beh, poi tolga la corrente se vuole avermi ancora come vicino…-.
Entrambi risero all’unisono.

Davide finì di trafficare. Inserì la spina nella presa. La spia del ferro si accese.
- Lo sapevo…certi lavori sono da uomo. Non so come ringraziarla. Portami una camicia da stirare. Festeggiamo la riparazione della presa!
Davide sentiva dentro di sé che in Valeria c’era qualcosa di ineludibilmente coinvolgente. Andò a prendere una camicia. Rientrò in casa di lei. Aveva sistemato l’asse da stiro in soggiorno davanti al divano.
- Siediti - disse lei - vedrai come sono veloce. Dopo prendiamo un aperitivo insieme.

Valeria cominciò a stirare la camicia. Il sudore le scendeva dietro la nuca, sulla fronte e sotto le ascelle. Il calore del ferro da stiro stava sommandosi alla torrida temperatura di quella giornata di giugno.
- Mi spiace vederla sudare sette camicie per stirarne una - disse Davide in vena di battute.
- Sette camicie… non l’avevo mai sentita! - esclamò divertita Valeria - Ecco, ho finito. Lasciami solo fare una doccia. Sarò più rapida di una saetta e poi ci facciamo un aperitivo insieme.
Valeria si diresse verso il bagno. Davide la vide di spalle. La corta sottoveste aderiva alle natiche esaltandone la rotondità, evidenziava un un giro vita da vespa e lasciava scoperte un paio di gambe degne di essere fissate ripetutamente. Guardandola provava un’emozione tipicamente maschile. La casa di Valeria non era grande e dalla poltrona vedeva comodamente il bagno. Valeria entrò. Senza chiudere la porta si sfilò la sottoveste. Tre secondi di nudità femminile! Poi sparì sotto la doccia.

Dopo pochi minuti lei uscì dal bagno indossando un’altra corta sottoveste, questa volta bianca.
- Oh! Finalmente - disse Valeria sistemandosi sul divano vicino a lui-
La leggera sottoveste bianca lasciava intravvedere la tonalità scura delle areole intorno ai capezzoli.
Il sangue affluiva velocemente nel pene di lui.
- Scusa - ma ho dovuto fare una doccia. Con questo caldo stirare è un inferno. Normalmente stiro nuda, ma c’eri tu… non potevo.
-Lo so - intervenne Davide.
- Lo sai… cosa?.- ribatté Valeria con giusto puntiglio femminile. Aveva intuito qualcosa.
- Beh… a volte guardo dalla finestra e vedo… - disse Davide guardando il pavimento.
- Ah! Molto bene. Mi guardi dalla finestra mentre stiro nuda! E cosa fai mentre mi guardi?
- Mah… niente, guardo - Davide sapeva di non essere molto convincente, ma è sempre difficile dire a una donna: ‘Mi masturbo’.
- Non è vero che non fai niente - disse lei con un allusivo, eppure simpatico, sorriso.

Valeria diresse le sue mani inanellate al centro delle gambe di Davide. Gli abbassò la cerniera dei pantaloni.
- Allora? Non mi hai ancora detto cosa fai mentre mi guardi di nascosto - disse Valeria tirandoglielo fuori. Era duro e vibrante. Cominciò a menarglielo giù e su.
- Ma…niente, Valeria…Oh! … ti prego - sospirava Davide dandole ormai il ‘tu’.
- Dì la verità! - sussurrò con irresistibile dolcezza Valeria.- Quando mi sbirci nuda, ti masturbi?
- Si, Valeria…le tue tette…quando le vedo…non posso fare a meno di…-.
- Sei un guardone! Eh? Ma non c’è nulla di male, è normale - disse Valeria mantenendo costante il ritmo della mano.

Davide non si sentiva umiliato, ma compreso. Una donna gli diceva che è normale essere un segaiolo. Lei gli stava facendo una sega! Era una donna che lo metteva a proprio agio.
Fu un’ intensità crescente. Il bianco spruzzo, quasi una colata lavica, gli arrivò sulla camicia.
- Mio caro - disse Valeria - stasera ti lavo la camicia. Domani alle diciotto e trenta la stiro. Guardami dalla finestra!
Risero entrambi.
- Dai, te la tolgo. La metto tra i panni da lavare.- proseguì lei.
Davide rimase a torso nudo.
- E io ti sfilo la sottoveste. - replicò Davide .

Il sole stava tramontando e diffondeva ovunque una calda dominante arancione. Avevano davanti una notte intera tutta per loro.
 
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