Era da un po’ che Luca meditava sui tacchi a spillo di Marilena...

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Pinturicchio85
view post Posted on 10/6/2009, 11:28




Attenzione: il testo che segue non è adatto a lettori di età inferiore ai 18 anni

Era da un po’ che Luca meditava sulle scarpe nere di Marilena. Non gliele aveva mai viste. Luca e Marilena erano al ristorante e stavano sorseggiando il caffé prima di pagare il conto. Luca si piegò e guardò sotto il tavolo.
- Cosa c’è?- domandò Marilena.
- Volevo guardare le tue scarpe. Sono molto belle - rispose Luca.
- Grazie - disse con un bel sorriso Marilena che, sebbene avesse ventisette anni, quando sorrideva sembrava pura e spontanea come una bambina.
- Sono così a punta e con i tacchi a spillo - riprese Luca - che ti guarderei per un’ora di seguito.
Mentre lo diceva sentiva avvicinarsi l’erezione.
- Ma va! Non esagerare - fece Marilena.
Si conoscevano da poco. Luca però aveva notato che lei spesso indossava una sorta di abbigliamento di frontiera, un fetish molto elegante portabile in pubblico.
- Non esagero, andiamo da me, così comincio a guardarti…
Marilena fece una bella risata. Entrarono in casa. Si sedettero in cucina davanti a due bicchieri di porto.
- Mary, spostati con la sedia verso di me - disse Luca.

Ora erano seduti di fronte. Mary accavallò la gamba destra sulla gamba sinistra mettendo così in evidenza la scarpa del piede destro. Nell’accavallamento la corta minigonna era salita e ora copriva meno di meta delle cosce.
Che armonia di linee! - pensava Luca: dalla coscia al polpaccio fino alla caviglia, il tutto esaltato da una perfetta scarpa nera a punta con vertiginosi tacchi a spillo! Armonia che annichilisce. Sublime imperio femminile!
- Mary, lascia che ti sollevi un po’ la gamba - disse Luca a conclusione dei suoi pensieri.

Mary assecondò l’azione di Luca. Nel movimento le gambe si divaricarono, la gonna salì ancora un po’ e Luca intravide il triangolino di PVC che copriva a stento le grandi labbra. Il cervello di riflesso gli procurò un’erezione completa.
- A cosa pensi?- chiese Mary.
- Ai grandi ponti sui fiumi, alla arcate, ai colonnati, alle dighe, alle grandi strutture architettoniche che annichiliscono per lo stupore suscitato.…
- Ah! Ah! Ma non dirne più - rideva Mary.
- Certo tesoro. Io vado in soggiorno. Tu resti qui finché non ti chiamo - concluse Luca.

Era preso dall’ansia erotica. Ne era consapevole ed era quello che voleva. Si spogliò completamente, si sdraiò, nudo, sul tappeto in posizione supina e chiamò Marilena. Luca la vide entrare in soggiorno, ondeggiando sugli alti tacchi, senza minigonna, solo col triangolino in PVC e un corsetto, nello stesso materiale, che lasciava totalmente scoperto il seno. Marilena si fermò a pochi centimetri dal corpo di lui. Alzò la gamba destra e appoggiò il piede, impreziosito dalla calzatura sexy, sull’addome di Luca.
- Ho un uomo sotto i miei piedi - disse Marilena - Con queste scarpe ho camminato per strada e ora me le pulisco sul tuo corpo dove voglio io.
Luca sentì che non l’aveva mai avuto così duro.
 
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