Pinturicchio85 |
|
| Attenzione: il testo che segue non è adatto a lettori di età inferiore ai 18 anni
Chi l’avrebbe mai detto che mi sarei trovata a aspettare Gigi, bendata e legata al letto della mia stanza e con Ferdinando nascosto in salotto? Eppure è così. E sono anche tutta bagnata.
Lo amo da morire. Soprattutto per non essere geloso.
Ferdinando è l’unico che desidero per sempre, ma evadere fa bene.
Penso tutte queste cose, mentre aspetto che Gigi arrivi.
Non lo conosco questo Gigi, se non di nome.
Non l’ho mai visto e mai lo vedrò. Il gioco sta proprio nella totale assenza di partecipazione affettiva verso il mio amante. Che mi umilia, mi usa e se ne va, senza mai dire una parola, oltre ovviamente agli ordini che gli competono.
Rumore di chiavi.
Sento la porta aprirsi, come sempre non ha suonato il campanello.
E’ arrivato. Quanto tempo sarà passato? Parecchio. Impossibile definirlo con esattezza.
Percepisco i suoi passi, poi il suo odore. Non ancora quello di Nando, invece.
E ora un fruscio... ed ecco una frustata sul seno. Forte e decisa. Urlo. Altra frustata.
Si ferma, mi accarezza. Le sue mani sono sul mio corpo e il suo pene spinge contro le mie cosce.
Mi contorce i capezzoli e li stringe con qualcosa. Non so... una molletta, forse. Aiuto!
Dolore. Piacere e dolore insieme. E la sua erezione sempre più manifesta.
Altri passi. Il mio uomo.
Le mani si confondono, gli stimoli si moltiplicano e non riconosco più il marito dall’amante. Penetrazione, stimolazione clitoridea, sesso orale. Tutto insieme, per una sbronza erotica. Di quelle che si ricordano per un bel po’.
E ora... cos’è? Un flash. Sono stata immortalata in una fotografia da non mostrare ai nipotini. Mai.
E’ il momento del premio. Mi liberano. Sono in mezzo a loro. Riempita da entrambi.
E poi è solo un’esplosione di godimento.
Quasi da film.
Rimango a letto fino a quando non se ne è andato. Poi Nando arriva. Ci abbracciamo e baciamo.
“E’ stato bello, vero?”
|
| | |
