genere incesto MIO FRATELLO

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.Angel
view post Posted on 24/6/2009, 11:25








Mi chiamo Sonia ed ho un fratello che si chiama Walter
-All’epoca dei fatti che sto per raccontarvi avevo 15 anni e mio fratello ne aveva 18.
Avevo già un corpo ben formato; due seni belli sodi, con i capezzoli a punta, non troppo grossi ma, secondo me, molto belli. Niente pancia e con i peli del pube di colore castano. Mi rimiravo spesso allo specchio e, ogni tanto, mi piaceva accarezzarmi la “patatina”.
Con le mie compagne si parlava spesso di sesso, di come erano fatti i ragazzi e ognuna di noi raccontava le sue esperienze. Io, per lo più, stavo zitta ed ascoltavo le prodezze delle amiche. Il fatto è che io non avevo ancora visto il cazzo.
Avevo avuto anch’io dei piccoli flirt con compagni di classe, ma quando questi si facevano più audaci, cominciavano a toccarmi, a passarmi la mano sui seni, a cercare di avvicinarsi alla “patatina” e, soprattutto, mi prendevano la mano per posarsela sulla patta, venivo presa da una certa apprensione, mollavo tutto e lasciavo il mio povero compagno solo a … consolarsi.
Mi dicevo da tempo che la cosa non poteva andare aventi così quando un giorno mi venne un’idea: io avevo un fratello, MASCHIO…. E potevo vedere il suo cazzo.
Detto, fatto. Attesi che un fine settimana i miei genitori partissero per un week end; io chiesi di stare a casa perché “avevo molti compiti” e so che mio fratello non poteva partire perché aveva un incontro sportivo importante.
Pranzammo, al pomeriggio io stetti in casa aspettando che Walter tornasse dal termine della partita.
Arrivò e poco dopo si mise in doccia. Io, ormai avevo deciso, mi misi sulla porta del bagno e attesi che avesse terminato. Chiusa la doccia, mio fratello uscì con l’asciugamano stretto in vita. Mi vide, rimase stupito e mi apostrofò
“Che cazzo vuoi?”
“Il tuo. Fammelo vedere” risposi
e con una mossa rapida afferrai il lembo dell’asciugamano e glielo levai. Mio fratello rimase stupito e basito ed io potei ammirare finalmente l’uomo nudo e il suo cazzo in bella vista.
Prima osservai il sacchetto che pendeva sotto il cazzo: due belle olive grosse in un sacchetto bello gonfio. Poi, un po’ più su, circondato da un folto giardinetto di peli scuri, il membro che, immediatamente, mi venne d’associare ad un cannoncino da pasticceria ripieno di crema.
Mi avvicinai e gli toccai il cazzo ancora moscio. Alzai gli occhi, vidi la faccia stupita di mio fratello e, di colpo ebbi paura di quello che avevo fatto.
Mi girai e scappai via. Uscii e corsi via a casa di una mia amica alla quale raccontai che avevo bisogno qualche chiarimento su un argomento di
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scuola. Mi fermai da lei fino a sera; la figura di mio fratello nudo continuava a frullarmi nella testa. Verso sera mi decisi a rincasare. In casa mio fratello non c’era. Salii in camera mia, mi spogliai guardandomi allo specchio. Nella mia immaginazione l’immagine di mio fratello mi stava a fianco e si faceva ammirare. Ancora con un po’ di paura indossai un paio di mutandine di pizzo per la notte, un baby doll e andai a letto.
Impiegai un po’ ad addormentarmi ma finalmente presi sonno.
Mi sveglia sentendo che qualcuno mi stava accarezzando. Aprii gli occhi e vidi il volto di mio fratello chino su di me, mentre con la destra mi accarezzava.
Feci per parlare ma lui mise la sua bocca sulla mia impedendomi di emettere alcun suono.
“E brava la mia sorellina che vuol conoscere il cazzo! Cominciamo dall’inizio” e così dicendo iniziò a baciarmi. Lentamente, cominciò a stuzzicarmi le labbra con piccoli bacetti. Mi mordicchiava e mi baciava sempre più intensamente. Non resistetti ed aprii la bocca. Subito Walter mi introdusse la sua lingua che iniziò l’esplorazione della mia bocca e così facendo mi indusse a fare altrettanto. Era delizioso. Durò circa 10 minuti.
Poi Walter allungò la mano destra ed iniziò ad accarezzarmi il seno, ancora nascosto dal baby doll. Era un tocco delicato e sensuale; sentivo la sua mano su tutto il mio seno, avvolgerlo, palparlo e poi, sempre sotto la seta, titillare il capezzolo. Poi, con l’altra mano, mi sollevò il baby doll e continuò ad accarezzarmi il seno nudo. Era una sensazione fantastica e, con mio timore, mi sentii le mutandine bagnate: temevo di essermi urinata addosso.
Nel frattempo Walter continuava ad accarezzarmi un seno mentre con la bocca succhiava e titillava il capezzolo dell’altro seno. Lo riempiva di baci e di linguate, me lo pizzicava, lo stringeva con le labbra e poi me lo strizzava con le dita. Mi sentivo al settimo cielo. Walter iniziò ad allontanarsi dai capezzoli e, sempre coprendomi di saliva con la sua lingua, scendeva verso la mia pancia. Facendo questa manovra, allungò la mano destra per raggiungere il bordo delle mutandine, sollevarlo e scendere per arrivare alla “patatina”. Allora io, un po’ confusa, dissi:
“Ho la “patatina” bagnata. Probabilmente me la sono fatta addosso”.
Walter sorrise.
“Sorellina, quella che hai fra le cosce si chiama figa, capito FIGA e non patatina e tu non ti sei bagnata perché hai pisciato nelle mutante ma perché la tua figa sta dicendo che vuole il cazzo. Lo vuole dentro. Vuole sentirlo che va avanti e indietro. Vuole godere”.
Lo guardai preoccupata.
“Ma siamo fratello e sorella!” Esclamai
“E allora. Non voglio mica metterti incinta. Tu hai la figa ed io ho il cazzo. Facciamoli godere. Ed a proposito di cazzo, vuoi vederlo adesso?”
“L’ho già visto prima” Risposi
“Sorellina, questo è diverso da quello che hai visto prima. Questo è un vero cazzo, un bel tarello pronto per te. Allora vuoi vederlo?”
E così dicendo si mise seduto sul letto. Era a torso nudo ed indossava un paio di pantaloncini da basket.
“Forza, fai come oggi, toglimi l’indumento e dimmi se ti sembra lo stesso”
Si mise in piedi ed io gli presi i pantaloncini per tirarli giù. Mi accorsi allora che in mezzo c’era una protuberanza che mi rendeva difficile la discesa dell’indumento. Spinsi con più forza e, con un bellissimo scatto, il cazzo di mio fratello saltò fuori.
Era veramente tutta una cosa diversa. Era dritto, quasi appiccicato alla sua pancia. Grosso, veramente grosso. Vedevo quella bella asta rosa che pulsava davanti a me. Ne vedevo il filetto e tutta la tensione che conteneva. Walter prese la mia mano e la posò sul suo cazzo e mi disse
“Scappellalo” e così dicendo guidò la mia mano verso il basso per lasciare scoperto la testa rosea di quel bellissimo cazzo”.
“Allora. Ti sembra uguale?” – “No” fu tutto quello che riuscii a dire.
Walter mi fece sdraiare e riprese a succhiarmi il seno mentre con la mano scendeva verso la figa. Lo sentivo che era tutta bagnata e Walter faceva scivolare le sue dita intorno all’ingresso. Ed ogni volta che passava sul clitoride io impazzivo di goduria e mi sbrodolavo sempre più
“Non possiamo buttar via questo miele” così dicendo Walter mi chiese di togliermi il baby doll; prese le mie mutandone e le strappò con forza, non con violenza. Poi mi sdraiò al centro del letto, mi fece allargare le gambe, si mise fra esse, guardò la mia figa ed esclamò:
“Hai proprio una bella fighetta vergine, già tutta bagnata. Una figa che vuole essere leccata e scopata.”
Si avvicinò alla mia figa ed iniziò a leccarla tutta, passando tutta intorno alle labbra di ingresso e, ogni tanto, modulando la lingua come per penetrarmi..
Ogni passata di lingua io non riuscivo a stare zitta e mugolavo, lanciavo urletti di piacere, mi dimenavo cercando di assecondare le leccate di mio fratello.
Lui, ad un certo punto smise, si allungò su di me e mi disse:
“Allora lo vuoi il cazzo? Guarda, te lo rifaccio vedere” e stando sulle ginocchia si alzò e mi mostrò il suo bell’uccello dritto, rosso, grosso e duro ancora più di prima e stette in quella posa per qualche minuto. Si, era troppo bello e desiderabile, lo volevo. Walter si chinò nuovamente su di me e mi disse:
“Dimmelo! Dimmi che vuoi il cazzo. Dai…” Io non lo feci finire e quasi urlai.
“Dammelo! Dammi quel bel cazzo. Mettimelo dentro”
Walter mi puntò l’uccello proprio all’inizio della figa. Lo mosse appena un poco per stuzzicarmi ancora di più. Si prese il cazzo con una mano e lo manovrò perché accarezzasse tutta la figa. Io continuavo a emettere umori di godimento. Poi Walter inizio a penetrarmi. Non lo avrei mai pensato che fosse così godurioso. Il cazzo scivolava lentamente dentro la mia figa e più penetrava più io godevo. Ad un certo punto mio fratello mi disse
“Adesso ti farà un po’ male ma sta tranquilla che dopo godrai immensamente di più”
E così dicendo spinse con un colpo secco la sua verga in profondità. Sentii una lacerazione. Walter si fermò un attimo e poi mi disse
“Adesso facciamo sul serio” e mi penetrò fino in fondo. Il suo cazzo scivolava facilmente perché ero bagnatissima. Walter arrivato in fondo, iniziò aritmicamente a far andare il cazzo avanti indietro a stantuffo. Ero così arrapata e felice che mi venne istintivo posare i miei talloni sulle sue chiappe e dettare il ritmo mentre, oltre ai gridolini, urlavo
“Dai fallo andare , fallo scivolare, avanti indietro, dai, FOTTIMI, SCOPAMI, TROMBAMI…!”
E con un ultimo grido raggiunsi l’orgasmo. Il mio primo orgasmo!!
Mio fratello aveva estratto il suo uccello ancora duro, si mise in ginocchio, si scappellò quel magnifico tarello e dopo due o tre massaggi spinse in avanti l’uccello che emise dei potenti fiotti di crema bianca. La maggior parte finì sulla mia pancia, sulle mie tette e qualcosa mi cadde sulle labbra. Estrassi la lingua e leccai. Era buono. In futuro l’avrei assaggiata in modo più copioso.
Walter mi disse “Ti è piaciuto? Il cazzo nella figa è bello?”
“Mi è piaciuto tantissimo. Lo rifaremo vero?”
“Certamente. Anche domani. E aggiungeremo altre cose che sarai felice di imparare.
“Non vedo l’ora”
Ero appagata. Non chiedetemi se il cazzo di mio fratello era grossissimo o piccolo, lungo o corto. Per me era bellissimo e andava bene così. Avevo goduto ed ero pronta a godere anche domani.
E quello che successo l’indomani ve lo dico un’altra volta.

Franck333
 
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