Malmo – La Germania Under 21 si laurea campione d'Europa, battendo l'Inghilterra con un secco 4-0, frutto di una prestazione perfetta sul piano dell'organizzazione di gioco. Gli uomini di Hrubesch hanno sempre comandato la partita, tagliando i rifornimenti all'unica punta inglese Walcott e giocando di rimessa, arrivando quasi sempre dalle parti di Loach, portiere di riserva della nazionale di Pearce ed autore di una pessima prova fra i pali.
PRIMO TEMPO – La partita si apre con un Inghilterra propositiva, soprattutto sulla fascia destra sulla quale svaria l'attaccante dell'Arsenal Walcott, che prova con le sue continue accelerazioni a mettere in difficoltà la retroguardia tedesca, senza però riuscire mai ad arrivare a conclusioni pericolose per il portiere Neuer. La Germania dal canto suo si difende con ordine, come già aveva fatto nella semifinale contro l'Italia, cercando di ripartire in contropiede sfruttando la diga a centrocampo formata da Castro e Hummels, autore quest'ultimo di una partita eccezionale. Al 23' si sbocca la finale. Castro, servito in profondità dall'ottimo Ozil, rimane freddissimo davanti alla porta e supera con un delizioso tocco sotto il portiere inglese facendo esplodere di gioia la panchina tedesca. L'uno a zero sembra colpire come un macigno l'Inghilterra che stenta a proporsi in avanti alla ricerca del pareggio, con Walcott sempre troppo isolato e con Johnson e Milner continuamente braccati dagli esterni tedeschi. Con il centrocampo fermo tocca ai difensori inglesi cercare di far salire la squadra, tanto che Richards si spinge all'attacco al 40', ma la sua sgroppata offensiva si conclude con un niente di fatto. Dopo un minuto di recupero, l'arbitro Kuipers pone fine alla prima frazione di gioco.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre col botto. Al 2' minuto Ozil si guadagna una punizione che lui stesso si incarica di battere. La distanza sembra proibitiva ma il centrocampista del Werder Brema decide di calciare da 35 metri. Loach in porta si muove troppo in anticipo e non riesce a calcolare bene la traiettoria del tiro che lo sorprende e , toccato solo con la mano sinistra dal portiere, si insacca alle sue spalle. La Germania vola sulle ali del doppio vantaggio e l'Inghilterra fatica a riorganizzarsi dopo il gol preso a freddo. Al 15' però gli uomini di Pearce sembrano dare uno scossone alla loro partita, quando Cattermole prova dalla distanza con un bel destro che sfortunatamente si infrange sulla traversa graziando Neuer. Due minuti più tardi è ancora l'Inghilterra a rendersi pericolosissima, con un bel colpo di tacco a botta sicura di Johnson che viene miracolosamente salvato sulla linea di porta dal solito Beck, mattatore della sfida contro l'Italia in semifinale. Gli inglesi continuano a spingere, trovando finalmente spazi sulle fasce. Milner è a tratti incontenibile su quella destra e lascia partire cross a ripetizione che però non scalfiscono la rocciosa difesa tedesca. Al 25' Cattermole stacca di testa raccogliendo un cross proprio di Milner e indirizza la palla sul palo lontano dove compare ancora Beck, che salva di nuovo sulla linea. Gli inglesi nonostante gli sforzi non trovano il gol che riaprirebbe la partita e si gettano all'attacco in massa, lasciando ampi spazi al contropiede degli avversari. Al 31' Ozil lascia sul posto un difensore e mette in mezzo un delizioso cross sul quale Wagner non arriva per questione di centimetri. E' solo il preludio di quello che sarà un finale in crescendo per la Germania. Infatti al 33' arriva il terzo gol, che chiude definitivamente la partita. Ancora Ozil guida la ripartenza dei suoi e serve con un pefetto assist Wagner che stavolta è puntualissimo e con un secco destro infila la sfera alle spalle di Loach. Soltanto sei minuti più tardi arriva il gol del 4-0, ancora con uno strepitoso Wagner che parte in contropiede, rientra sul destro e lascia partire un perfetto tiro a giro sul quale l'estremo difensore inglese non può nulla.
Al 46' la partita finisce fra la gioia incontenibile dei ragazzi della Germania, vincitrice per la prima volta dell'europeo under 21, e la disperazione degli inglesi.
