NBA: Beasley ricoverato, problemi psicologici

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LBJ 23
view post Posted on 27/8/2009, 11:46




L'ala di Miami, 20 anni, seconda scelta del draft 2008, è in clinica a Houston per curarsi dalla depressione. Difficile stabilire se Beasley sarà a disposizione del tecnico Spoelstra il 29 settembre quando si aprirà il camp degli Heat.
NEW YORK (Usa), 25 agosto 2009 - Pat Riley e gli Heat avevano grandi progetti per Michael Beasley per il prossimo campionato. La sua mancanza di maturità e una certa ossessione, che sembrava più che altro paranoia, nei confronti di non meglio identificati “nemici”, sembravano soltanto piccoli ostacoli superabili con l’esperienza. Dopo tutto la seconda scelta assoluta del draft 2008 era arrivato alla Nba dopo una sola stagione a Kansas State e di tempo per maturare ne aveva davanti parecchio. Adesso però tutto sembra essere cambiato. Il giocatore, 20enne, infatti, negli ultimi giorni aveva fatto perdere le sue tracce, ma adesso si è saputo che è ricoverato in una clinica di Houston. I suoi problemi? Di natura psicologica, e a quanto sembra (anche se nessuno vuole confermare ufficialmente questa voce) anche di dipendenza da sostanze stupefacenti (sembra marijuana).

Ragazzata — Un fulmine a ciel sereno in casa Heat, anche se Beasley aveva creato diversi problemi alla dirigenza nello scorso campionato a cominciare dalla bravata commessa alla “rookie orientation” la scorsa estate quando il giocatore, insieme al compagno di squadra Mario Chalmers, si era fatto beccare dal servizio di sicurezza della Nba in una camera d’albergo con due ragazze e una non meglio quantificata dose di marijuana. La matricola degli Heat allora aveva fatto andare su tutte le furie David Stern, che lo aveva multato di ben $50.000 dollari. Segnali di una pericolosa immaturità, diventata poi evidente con l’andare del campionato.

Ricovero — Nonostante un discreto (anche se troppo discontinuo) rendimento sul parquet, Beasley aveva creato diversi problemi nello spogliatoio, e durante la offseson aveva deciso di trasferirsi a Houston per poter lavorare in vista del prossimo campionato con più tranquillità. Me nelle ultime settimane il giocatore aveva dato segnali davvero preoccupanti, arrivando addirittura a pubblicare sul suo sito di Twitter frasi da brividi tipo : “Mi sento come se non valesse più la pena vivere. Sono finito”. Con queste prospettive il suo ricovero in una clinica specializzata nel recupero di persone con problemi di dipendenza di Houston sembra davvero il male minore. Tutto è ancora decisamente nebuloso, non si sa nemmeno il nome della clinica (la famiglia di Beasley tiene la bocca cucita, e nemmeno il suo agente sembra sapere quello che sta succedendo al giocatore), ma la cosa naturalmente preoccupa non poco Pat Riley. Difficile sapere se Beasley sarà a disposizione del tecnico Erik Spoelstra il 29 settembre quando si aprirà il camp degli Heat, una cosa è sicura: Michael Beasley in questo momento ha bisogno d’aiuto, la Nba spera che lo possa finalmente trovare dai medici a Houston
 
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