Pochi, costosi e mal gestiti. Ecco la foto della classe regina nel 2009

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LBJ 23
view post Posted on 1/9/2009, 13:26




“Valentino ha pagato cara la voglia di battermi. Gli era successo lo stesso a Le Mans. La gara è stata breve ma intensa: Pedrosa andava forte, ma sia io che Rossi avevamo messo tutta la carne al fuoco e ciò ha innervosito Dani che ha sbagliato. Poi è toccata a Valentino, che si era reso conto di non aver alcun margine per andare più veloce”.

Con queste parole Lorenzo ha spiegato gli errori di Pedrosa e Rossi a Indianapolis, uno dei Gran Premi più ricchi di colpi di scena, quest’anno.

In realtà il GP di Indy, prima ancora di riaprire il campionato, ha sollevato molti interrogativi. Ai quali il nostro Nanni Scaglia ha provato a rispondere cercando fra le pieghe dell’avvenimento Il bello, il brutto ed il cattivo.




IL BELLO - Il GP di Indianapolis. Dopo il flop della F.1, esperienza naufragata miseramente nel 2007, si pensava che la scelta della Dorna (la società organizzatrice del campionato) di portare le moto nell’ovale più famoso del mondo fosse un azzardo. Invece il GP funziona: 146.680 spettatori (dichiarati) nei tre giorni, dei quali 75.130 la domenica, sono un buon numero e l’atmosfera che si respira è davvero bella.

IL BRUTTO - Ormai è un ritornello stra noto, ma vedere solo 14 moto al traguardo mette tristezza. Diciassette partenti sono davvero troppo pochi: bisogna assolutamente fare qualcosa per rimpolpare lo schieramento della MotoGP.

IL CATTIVO - Sono due: Alberto Puig e Livio Suppo, rispettivamente manager di Dani Pedrosa e direttore sportivo della Ducati. Tutto quello di negativo che succede in Casa Honda e Ducati è, secondo l’opinione di molti, colpa loro: ma è davvero così?

LA DELUSIONE - Se Hayden si è ben comportato a Indy, ci si aspettava molto di più da Mika Kallio, scelto come sostituto di Casey Stoner. Ma nelle due gare disputate con la GP9 ufficiale, il finlandese ha raccolto davvero poco, una caduta a Brno e un opaco ottavo posto a Indy.

LA SORPRESA - Il secondo posto di Alex De Angelis è per certi versi sorprendente, perché Alex guida una Honda kit e non era mai salito sul podio da quando corre in MotoGP. Certo, De Angelis è stato favorito dalle cadute di Pedrosa e Rossi, ma in tutto il fine settimana è andato fortissimo: il suo secondo posto è più che meritato.

LA CONFERMA - Gabor Talmacsi si conferma come pilota totalmente inadeguato alla MotoGP. Anche a Indy, come nelle occasioni precedenti, è arrivato ultimo dei piloti al traguardo, dietro anche a rivali caduti e poi ripartiti. Ed è clamoroso che abbia preso paga anche da Alex Espargaro, al debutto assoluto in MotoGP, oltretutto in sella a una Ducati, non esattamente la moto più facile del mondo, autore anche di un fuori pista appena dopo il via. Sapere che l’anno prossimo Talmacsi, grazie alla borsa piena di soldi, ha già un posto sicuro in MotoGP, mentre De Angelis è a piedi, mette tristezza.

IL SORPASSO - Non ce ne sono stati tantissimi; il più bello – e anche il più significativo – è stato quello di Alex De Angelis nel corso del sesto giro, quando è riuscito a infilare, dopo alcuni tentativi non riusciti, Colin Edwards.

L’ERRORE - Grave quello di Daniel Pedrosa all’ultima curva del quarto giro, ma sicuramente più clamoroso quello di Valentino Rossi alla seconda curva del decimo giro: uno sbaglio di traiettoria ha causato la scivolata, come ha ammesso lo stesso campione di Tavullia.

LA CURIOSITA’ - Come previsto, la Bridgestone ha portato a Indianapolis gomme bimescola, ovvero con una differente consistenza tra la spalla sinistra e quella destra della copertura. Non è una novità, ma è curioso che la gomma fosse esattamente la stessa di Barcellona, montata però al contrario sui cerchi.

IO L’AVEVO DETTO - Jorge Lorenzo (Yamaha M1), sabato dopo le prove: “Ho il 70% di possibilità di vincere”. Risultato finale: 1. Jorge Lorenzo
 
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