Studio Fifa: Italia paese per vecchi

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view post Posted on 4/9/2009, 10:09




Aquilani è volato in Inghilterra, Giuseppe Rossi in Italia è sempre con le valigie sul letto, Macheda è il nuovo idolo dei tifosi dello United. Di questo passo per comporre le nazionali, e non solo la Nazionale A, i nostri commissari tecnici dovranno volare sempre più da una parte all’altra dell’Europa, e staccare il filo con il campionato italiano. Un’esagerazione? Forse no, forse si: fatto sta che in Italia, un Paese per vecchi (dove l’età media della classe dirigente è la più elevata dei Paesi Occidentali), si gioca anche un campionato di calcio per vecchi. Lo dice uno studio della Fifa: i nostri club nell’ultima stagione sono stati gli ultimi in Europa per numero di giovani cresciuti nei vivai e impiegati in prima squadra.

FANALINO DI CODA - Il 4° rapporto annuale dell’Osservatorio sui calciatori professionisti (PFPO), commissionato dalla Fifa, inchioda l’Italia alle proprie responsabilità in materia di politiche di lancio di giovani in prima squadra: nell’ultima stagione, i giovani tirati sù nei vivai sono stati solo il 12,8% del totale dei calciatori impiegati nelle gare di serie A. Un dato che fa dell’Italia il fanalino di coda rispetto al resto dell’Europa benestante della pelota. Il rapporto analizza i 5 campionati europei più importanti del continente: Premier, Liga, Bundesliga, Serie A, Ligue 1. Si scopre così che siamo lontani anni luce dai club francesi, dove la percentuale di giovani è del 30,3%, e dalle società spagnole, inglesi e tedesche. Complessivamente in Europa la percentuale dei giovani provenienti dai vivai è però scesa dal 22% al 21%. Il segno meno si registra per il quarto anno consecutivo.

CLUB VIRTUOSI - Atletico Bilbao, Nancy, Barcellona, Toulouse e Espanyol rappresentano modelli vincenti e virtuosi. In questi club la percentuale dei giovani formati nel settore giovanile supera il 40%. Numeri superiori alla media europea anche per l’Arsenal (39,6%), il Real Madrid (37,3%), il Manchester United (37,3%), il Bayern Monaco (28,9%). E in Italia ? Il club che ha creduto più giovani nell’ultimo torneo di A è stata la Reggina (ma che poi è retrocessa in B): prima con una percentuale del 19,2%. Dietro la Juventus (18,7%), l’Atalanta (18,4%), la Roma (16,1%) e il Milan (14%).

RIPERCUSSIONI - Le prime a pagare dazio sono le nazionali giovanili. Uno degli ultimi successi giovanili risale al 2003 con l’Under 19 all’epoca guidata da Paolo Berrettini (seguono le vittorie dell’U21 e dell’Olimpica di Gentile, composta dallo stesso gruppo dell’U19 di Berrettini). “Le conclusioni per l’Italia dello studio della Fifa non mi sorprendono: quando ero c.t. per costruire le nazionali giovanili, fino all’U20, dovevo seguire e pescare soprattutto dal campionato Primavera, perché in prima squadra i ragazzi non li facevano giocare”. Il retroscena lo svela proprio l’allora commissario tecnico originario di Terni, Berrettini. E allora cosa fare? Seguire il modello della Lega Pro, con l’obbligo delle quote pro giovani? “Non servirebbe e forse non sarebbe utile - continua l’ex c.t Paolo Berrettini - . Piuttosto ci vorrebbe una rivoluzione di mentalità per molti nostri dirigenti: devono capire che i giovani sono una risorsa. Vi faccio un esempio. Quando vinsi l’Europeo con l’U19 tirai fuori Chiellini, Pazzini, Aquilani, Mantovani, ragazzi fatti scivolare nel dimenticatoio delle giovanili, senza dare loro la possibilità di respirare l’aria della prima squadra. Poi arrivò la Nazionale, l’exploit e il titolo d’Europa, e in tanti si accorsero di avere in casa autentici gioielli”. Berrettini insiste: “Pochi giovani in serie A e scarsi risultati delle nostre nazionali giovanili, dove non vinciamo nulla dal mio Europeo U19: io vedo un collegamento, non vi pare?”.

STRANIERI - Il rapporto Fifa evidenzia anche la presenza degli stranieri nelle 5 grandi leghe europee. Seppure di poco, ma il loro numero è cresciuto, dal 45% al 45,2%. In Inghilterra il boom (65,2%, il dato precedente è del 48,09%), poi la Bundesliga (53,1%, dove per la prima volta gli stranieri hanno superato i tedeschi, l’anno prima erano al 36,7%), la serie A (39,6%, eravamo al 24,3), chiudono la Liga (35,9%, prima al 21,4%) e la Ligue 1 (33,8%, l’anno prima al 23,2%). Gli stranieri arrivano soprattutto da Brasile (163 giocatori, +5%), Argentina (103, +5%) , Francia (100, +3%); la crescita più elevata è stata dei giocatori olandesi, aumentati del 10% in giro per l'Europa, si vedono sempre meno senegalesi (-13%). Tanti stranieri in giro per l’Europa, e pochi giovani lanciati in prima squadra dai vivai: nessuno muove un dito, ma loro, i giovani di talento, sono sempre più in via d’estinzione. E non sempre perché il talento non c’è.
 
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