NBA: Toronto: fiducia a Belinelli

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LBJ 23
view post Posted on 7/9/2009, 10:02




Fiducia. È il nuovo sentimento nuovo che circonda Marco Belinelli versione Usa, quello pescato con il numero 18 al draft 2007 e persosi per due anni in fondo alla panchina di Golden State nelle rotazioni di coach Don Nelson. Nulla meglio di un trasferimento a Toronto per rilanciare la carriera Nba dell’italiano, che nella squadra più europea del basket d’oltre oceano ha trovato persone pronte a credere in lui. Primo tra tutti Brian Colangelo, presidente dei Raptors, che ha indicato in Beli l’uomo su cui puntare per il 2009/2010.

SORPRESA — “E’ un ragazzo in grado di sorprendere – ha detto Colangelo a Nba Tv della 23enne guardia azzurra -, soprattutto considerando quello che ha fatto in situazioni importanti lo scorso anno con Golden State”. Il presidente dei Raptors dimostra di seguire da tempo la carriera dell'italiano, che in Nba viaggia a 6,2 punti e 1,4 assist di media a gara: “Mi sorprende che non abbia avuto molte opportunità di giocare finora, perché l’ho visto fare cose egregie anche nelle situazioni più difficili in Europa”. Poi il pronostico: “Credo potrebbe diventare uno dei candidati al premio di giocatore più migliorato dell’anno – afferma Colangelo -. E’ veramente un ottimo cestista, e considerando le statistiche dell’anno scorso (8.9 punti in 21' sul parquet, ndr) credo possa darci molto”.

POSTO IN QUINTETTO? — Il sostegno di Colangelo non potrà che far piacere a Belinelli, che nei suoi primi due anni in Nba ha dovuto fare i conti con la scarsa fiducia che riponeva in lui coach Nelson. Appena 33 partite nell’anno da matricola, con poco più di 7’ di media sul parquet, poi Beli ha messo insieme 42 gare nella stagione passata, conquistando il pubblico di Oakland (che lo aveva soprannominato Rocky per la sua somiglianza con il pugile interpretato da Sylvester Stallone) col suo tiro da tre e la sua imprevedibilità, ma mai veramente coach Nelson, pur ripagato con oltre 11 punti di media nelle 23 volte in cui ha schierato l’azzurro dall’inizio. A Toronto, dove ha ritrovato Andrea Bargnani, tutto sarà diverso: Beli dovrà competere con l’altro nuovo arrivo Antoine Wright per il posto da guardia nel quintetto titolare, ma sembra in grado di convincere coach Jay Triano a puntare su di lui. Almeno fino a quando la matricola DeMar DeRozan, scelta numero 9 all’ultimo draft, farà vedere di essere in grado di fare la differenza anche in Nba come faceva a Usc. Ma anche lui dovrà fare i conti con la voglia del nuovo numero 0 di Toronto, pronto a far sognare i tifosi dei Raptors. E chissà che presto, all'Air Canada Centre, non risuoni il grido "Rocky Rocky"
 
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