Barça, decide Ibrahimovic
E Kakà ispira il Real
Due a zero della squadra di Guardiola in casa del Getafe: lo svedese dopo un'ora di nulla sblocca il risultato con un tocco di punta e poi serve al neo entrato Messi la palla per il raddoppio. Il brasiliano ex Milan inventa due assist per Granero e Guti: il Madrid passa a Barcellona 3-0 con l'Espanyol, col primo gol su azione di Cristiano Ronaldo.<font size="3"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">MILANO, 12 settembre 2009 - Ibracadabra: non è una magia, ma un tocco di punta, condito da un assist. Zlatan Ibrahimovic trova il secondo gol in due partite di Liga, ma questo è decisivo. Piega le resistenze di un Getafe che già l'anno scorso era stata la bestia nera del Barcellona, una delle poche in Spagna contro cui non riuscisse a dilagare. Ibra decide, poi serve anche un assist per Messi: stop di petto e palla morbida, perfetta, per il colpo di testa di Messi. Il tutto dopo aver sofferto, con tutti i compagni, per oltre un tempo. Per 45' vede pochi palloni e poco gioco come nemmeno all'Inter nei giorni difficili, poi arriva la cavalleria, nelle persone di Messi e Iniesta, e la storia cambia. Mourinho, in tv, avrà visto un Barça a due facce, sicuramente non ai livelli della scorsa Primavera, ma capace di far male. E di portare a casa una partita regalando un'ora agli avversari.
Ibra festeggia. Reuters — Se Mourinho pensa solo al Parma, Guardiola in casa Getafe pare avere più di un occhio a San Siro, anche perché i suoi nazionali hanno un giorno in meno di riposo dal viaggio: restano così inizialmente in panchina Messi, Henry, Iniesta, Dani Alves, Maxwell e Busquets. In campo il tridente è composto da Ibra centrale, con Jeffren e Pedro ai lati: decisamente non è la stessa cosa. I due giovani, ottimi in prestagione, in campionato steccano. Il primo tiro in porta del Barcellona arriva al 39', con Xavi, la prima occasione per Ibra al 44': su cross di Jeffren stoppa alla grande, ma poi tira male e si mangia il gol. Il primo tempo è da "mamma, mi hanno rubato il Barcellona". Scomparso il gioco, palle lanciate in avanti alla meglio, nessuna triangolazione. La metamorfosi avviene al 57', quando entrano Messi e Iniesta: il Barça torna il Barça, si ricomincia a giocare come piace a Guardiola e, tempo dieci minuti, arriva anche il vantaggio. Messi apre per Keita, cross basso deviato e zampata di punta di Zlatan, per l'1-0. Poi è accademia, con la ciliegina del 2-0, prodotto in collaborazione dalla nuova coppia.
Kakà con Granero. Reuters — Turnover e un protagonista che arriva dall'Italia anche per il Real Madrid: Pellegrini in vista della Champions (e in virtù di una rosa in cui da metà campo in su c'è estrema abbondanza) lascia fuori i tre marcatori del debutto in Liga, Raul, Lassana Diarra e Cristiano Ronaldo. Ci pensa però Kakà a ispirare la manovra dei blancos: non segna personalmente ma fornisce un assist decisivo per tempo. Il primo è per Granero, al termine di una bella trangolazione, il secondo, a tredici minuti dalla fine, arriva al termine di una grande giocata personale, in cui dispone dei difensori dell'Espanyol a suo piacimento. Entra in area e serve Guti per il facile 2-0. Ronaldo gioca gli ultimi 25', e trova il modo anche di sbloccarsi su azione: partenza sul filo del fuorigioco e Kameni battuto con palla sotto le gambe. Due gol in due giornate, l'ambientamento procede. L'Espanyol di Pochettino, che lancia Nakamura come numero 10 e che lascia fuori dai titolari iniziali la bandiera De La Pena, gioca meglio nel primo tempo, impegnando una paio di volte Casillas. Poi però affonda. L'impressione di queste prime giornate è che Barcellona e Real Madrid troveranno poca resistenza in patria.
