Europeo, Spagna in finale, Di fronte avrà la Serbia

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Pinturicchio85
view post Posted on 20/9/2009, 11:04




I campioni del mondo, allenati da Sergio Scariolo, battono 82-64 la Grecia e sfideranno per il titolo continentale la Serbia, che ha superato la Slovenia 96-92 dopo un tempo supplementare

KATOWICE (Polonia), 18 settembre 2009 - Penultima giornata all'Europeo con le semifinali per il 1°-4° posto e per il 5°-8° posto.

Spagna-Grecia 82-64
La Spagna è in finale, la quarta negli ultimi 4 anni tra Europei, Mondiale e Olimpiade con una missione: vincere il primo oro continentale della sua storia. La squadra di Sergio Scariolo batte la Grecia con un terzo quarto irresistibile e, quello che conta, riesce a far riposare un fantastico Pau Gasol 19’ in vista della sfida di domani. Il pivot dei Lakers e Rudy Fernandez, ma anche tutti i cambi, soprattutto Cabezas e Llull, giocano un basket a tutto campo sopperendo alle prove opache di Rubio e Navarro (8 punti, 3/10). La Grecia, semplicemente, non ce la fa a sostenere il ritmo e l’energia dei superfavoriti del torneo, fortificati dalle figuracce delle prime giornate. Subito Pau Gasol detta legge, anche con le stoppate come presenza in difesa. Ma Rubio fa fatica su Spanoulis, costringe la Spagna a cambiare in difesa e quando Bourousis non ha di fronte il pivot dei Lakers, fa male. Ci vogliono Cabezas in regia e Mumbru e Reyes a trasformare in oro tutti i palloni vaganti per dare il primo scossone alla gara. Dal 16-16, si arriva al 34-21 di inizio secondo quarto. Rudy Fernandez ha un grande impatto, mentre Navarro parte bene e poi si perde in tiri inconcludenti da tre. La Grecia ha pazienza, paradossalmente recupera quando Spanoulis, che perde troppi palloni, è in panchina, mentre i chili di Schortsanitis sembrano l’unica variabile per mettere in difficoltà Gasol in area. E proprio l’ex canturino, che nel cuore del c.t. Kazslauskas ha completamente soppiantato Koufos, a ridurre le distanze (47-40), ma Rudy fa la guardia, va al riposo con 11 punti, Pau ne ha 12. La Grecia sta in partita grazie ai rimbalzi, quasi il doppio degli avversari (Fotsis dopo 20’ ne ha già 8) nonostante tiri solo col 41% e per Scariolo non è una buona notizia. Lo è molto di più l’impatto totale di Gasol nella ripresa contro il quintetto con tre guardie della Grecia. A Schortanitis mancano centimetri per opporsi a Pau quando liberano il campo per il suo uno contro uno spalle a canestro, ma la Grecia non è fluida anche in attacco (realizza 2 punti nei primi 5’ della ripresa) e Rudy realizza il +16 (58-42). Kaslauskas si gioca i due lunghi, rischiando Bourousis con tre falli, ma la difesa della Spagna sale di livello anche con le seconde linee. Da una rubata nasce il 64-48 di Cabezas, la Grecia si aggrappa a Calathes, 20 anni, nato in Florida da genitori greci e tornato quest’anno in Europa al Panathinaikos. Ma tirare nell’area spagnola è difficile, e da lì partono i contropiede di Llull che, al 32’, fanno toccare ai vicecampioni olimpici il +22 (73-51) con un parziale di 9-0 mentre Pau Gasol è in panchina. Ora il problema per Scariolo è non correre rischi facendo riposare i titolari per la finale di domani. Anche la Grecia ha un bronzo a cui puntare e non ci crede più. Inutile, la Spagna è troppo forte.
Spagna: P. Gasol 18, fernandez 14, Llull 9, Mumbru 9
Grecia: Bourousis 11, Calathes 10, Fotsis 8

Serbia-Slovenia 96-92
Milos Teodosic, play di 22 anni, 32 punti dei quali 16 nell’ultimo quarto e 8 nel supplementare, guida la giovanissima Serbia (meno di 23 anni di età media) alla finale contro la Spagna. Batte la Slovenia 96-92 (79 pari dopo 40’) e torna a lottare per l’oro europeo dopo 8 anni. Ma allora era Jugoslavia, anche se ridotta a Serbia e Montenegro, e aveva grandi stelle, poi campioni del Mondo nel 2002. Oggi, eliminati tutti i giocatori Nba meno Krstic di Oklahoma City, è risalita dal tunnel di litigi e mancati risultati coi gioielli del suo vivaio. Per la Slovenia resta una serata epica, perché contro la Grecia si giocherà comunque la prima medaglia, anche se di bronzo, della sua storia. E’ stata eroica ad arrivare fin qui, senza giocatori come Becirovic, Nesterovic, Beno Udrih e Vujacic, e con Smodis e Dragic infortunati. La squadra di Zdovc ha la gara in mano a 1’40" dalla fine, ma commette fallo su un trepunti e un antisportivo sempre su Teodosic che con una tripla manda una splendida semifinale al supplementare. Dove gli sloveni cedono per stanchezza, pur trovando nei fratelli Lorbek, Erazem e Domen lasciato libero da Treviso, due eroi che si dividono 47 punti, 28 nel primo tempo. Nachbar e i Lorbek mettono i giovani serbi con le spalle al muro già nel primo quarto con un 13-0 (6-15), però in area Perovic all’inizio è più efficace di Krstic e la Serbia tiene. Erazem continua a insegnare pallacanestro anche nella ripresa, ma il sangue giovane di Tepic e Velickovic è già quello di campioni, e la Serbia dal -11 risale al -3 (49-52). Soprattutto il Lorbek maggiore, arrivato a quota 21 punti, al 29’ commette un quarto fallo evitabile. La Slovenia si rimpicciolisce col fratello Domen, ma il risultato è che Teodosic sorpassa con un uno-due da tre punti (62-58). La necessità di rimettere in campo Erazem porta al nuovo vantaggio della Slovenia, ma anche al suo quinto fallo. La gioventù dei serbi si manifesta quando si fanno mettere sotto da 7 punti del mestierante Jagodnik, 35 anni, che gioca in Repubblica Ceca. Una sua tripla, marcatissimo e scomposta, sembra il segno del destino (72-78 a 1’40" dalla fine), ma la Slovenia rovina tutto: Teodosic segna 4 liberi, più ha ancora la palla e nell’1/2 dalla lunetta di un orribile Lakovic (1/10 al tiro totale, 76-79 a -35"), Teodosic segna la tripla del pareggio. Ne fa altre due nel supplementare, più due liberi della staffa. Oggi la finale con la Spagna sembra segnata: ma i serbi l’hanno già battuta a inizio torneo. Coi giovani meglio non scherzare: non hanno nulla da perdere.
Serbia: Teodosic 32, Krstic, Perovic 18.
Slovenia: E.Lorbek 25, D. Lorbek 22, Nachbar 18. (Gazzetta.it)
 
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