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|  Aumenta l'attesa per l'annuncio della Nasa secondo cui ci sarebbe acqua sulla Luna. I dati, coperti da embargo fino a stasera, saranno presentati dalla Nasa in una conferenza stampa. Quello che al momento è possibile dire è che le analisi pubblicate riguardano i dati catturati da tre sonde: l'indiana Chandrayaan-1, la sonda Cassini nata dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), e l'americana Deep Impact. I dati rilevati dai tre veicoli spaziali saranno pubblicati sulla rivista Science. La scoperta potrebbe parlare anche un po' italiano, considerando che uno degli strumenti ad avere fornito dati interessanti è il radar della sonda Cassini, lo spettrometro Vims (Visual and infrared mapping spectrometer), realizzato in collaborazione fra Asi e Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. È uno strumento specializzato nell'analisi della composizione chimica superficiale, progettato per ottenere mappe mineralogiche delle superfici solide osservate e per riconoscere la distribuzione degli elementi presenti nell'atmosfera. «I dati relativi alla Luna potrebbero essere quelli nell'infrarosso, poichè quelli relativi al visibile vengono processati in Italia», osserva il responsabile dell'Unità dell'Asi per l'Osservazione dell'universo, Enrico Flamini. Fin da ora è facile immaginare che non si tratti di dati rilevati dalla sonda Cassini di recente. Lanciata nel 1997, Cassini è passata vicino alla Luna nel 1999 ed è allora che potrebbe avere rilevato i dati. «Se così fosse - ha aggiunto Flamini - questo dimostrerebbe ancora una volta l'alta qualità dello strumento: è una conferma dell'importanza di un'analisi dei dati fatta a dieci anni di distanza e lascia prevedere che le informazioni raccolte da questo strumento saranno ancora molto utili in futuro». I dati che proverebbero la presenza di acqua sulla Luna vengono inoltre dalla sonda Chandrayaan-1, lanciata nell'ottobre 2008 dall'Agenzia Spaziale Indiana e che dal 28 agosto scorso ha interrotto l'invio di segnali a Terra. Il 14 novembre scorso aveva rilasciato una piccola sonda, la Moon Impact Probe, che è andata a impattarsi sul suolo lunare. La terza sonda ad avere raccolto dati sulla Luna è la Deep Impact, lanciata dalla Nasa nel luglio 2005 e destinata ad avvicinarsi alla cometa Tempel-1, contro la quale nel luglio dello stesso anno ha scagliato un «proiettile». La missione è stata poi estesa con il nome Epoxi, diretta allo studio dei pianeti esterni al Sistema Solare, ed è in questa seconda fase che la sonda avrebbe rilevato i dati lunari. |
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