IL COMPUTER DEL FUTURO SAPRÀ PARLARE CON NOI

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view post Posted on 28/9/2009, 11:38
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Presto i computer potranno parlare con noi come fossero umani. E già esistono situazioni nelle quali non sappiamo se dietro quelle parole che arrivano anche via Internet c'è una macchina o un nostro simile. A raccontare dove sta andando la tecnologia informatica e l'intelligenza artificiale è il periodico «Focus» che rivela però i nuovi rischi che si aprono su questo fronte. Come quelli aperti dai nuovi programmi per computer su Internet, capaci di farsi passare per umani. E, ad ascoltarle, le conversazioni fra uomo e computer c'è da farsi venire la pelle d'oca. Eccone una. «Qual è il tuo romanzo preferito?» «Leggo spesso gli elenchi telefonici, o la poesia dadaista: Bra bra bra bra bra». «Tipico dei computer». «Tendi a generalizzare. Ma, devo ammetterlo, lo faccio anch'io…». Ecco, per esempio, si è svolta così, nell'ottobre 2008, riferisce il periodico scientifico diretto da Sandro Boeri, una conversazione tra un uomo che poneva le domande e un computer che doveva rispondere. L'uomo era un giurato del premio Loebner, assegnato ogni anno al programma più abile in questo tipo di «conversazione». Il programma, creato appositamente per la gara dal programmatore tedesco Fred Roberts, si chiamava Elbot: nell'occasione riuscì a ingannare 3 giurati su 12 che, nei pochi minuti a disposizione, lo scambiarono per un umano e a vincere il riconoscimento. Il premio Loebner non è molto più di una curiosità. Ma su Internet girano ormai molti programmi capaci di generare messaggi o effettuare operazioni automaticamente, spacciandosi per utenti reali e distribuire spam, phishing, truffe telematiche… per questo oggi distinguere un umano da un software è un problema concettualmente interessante, ma anche sempre più reale. Il primo a porsi il problema fu il britannico Alan Turing (1912- 1954), uno dei padri dell'informatica, che ideò, ricorda «Focus», il 'test di Turing'. «Nella sua formulazione originaria, funziona così» spiega al periodico scientifico Francesco Amigoni, docente di informatica al Politecnico di Milano. «Supponiamo -continua Amigoni- che ci siano 3 stanze, ciascuna occupata da una persona. In una stanza c'è un uomo, nell'altra una donna, e nella terza un interrogante. L'uomo e la donna non possono comunicare tra loro, ma solo con l'interrogante e solo per mezzo di una telescrivente. La donna deve farsi riconoscere come tale, l'uomo deve far finta di essere la donna e l'interrogante deve capire la verità». «Turing -aggiunge Amigoni- immaginava che, ripetendo l'esperimento un certo numero di volte, si potesse stabilire una percentuale di casi in cui l'interrogante riuscisse nel suo scopo. E il problema, lasciato senza risposta, era: se al posto dell'uomo ci fosse un computer, la situazione cambierebbe?». Turing propose di adottare il test come criterio per definire l'intelligenza artificiale: se una macchina lo supera, cioè se riesce a farsi passare per un umano, allora vuol dire che è intelligente. «Oggi, però, il test ha perso un pò la sua rilevanza, perchè non tiene conto dell'interazione tra il mondo e la macchina. Il campo dell'intelligenza artificuale, invece, -continua Amigoni- si è sviluppato nella direzione dell'interazione non solo linguistica tra umani e robot». Un pò come fa il robot Kismet al Media Lab del Mit di Cambridge (Usa), che comunica con le emozioni.
 
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Pinturicchio85
view post Posted on 28/9/2009, 11:46




:mki:
 
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~MaNu™
view post Posted on 28/9/2009, 13:29






sarebbe stupendo :...
 
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|AS| Enzo
view post Posted on 29/9/2009, 20:38




sarebbe Fantastico :o:
 
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~Kira™
view post Posted on 5/10/2009, 19:58




Un po' mette paura però
 
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~MaNu™
view post Posted on 5/10/2009, 21:05




eh eh ehe, spaziale :D
 
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5 replies since 28/9/2009, 11:38   313 views
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