Il 4-4-2 di Del Neri e Ventura è la sintesi di spettacolo e risultati. A testimoniarlo ulteriormente è stato l'ultimo weekend del nostro campionato, quando i blucerchiati hanno steso l'Inter e i Galletti hanno bloccato il Milan a San Siro
La bellezza è spesso nelle cose più semplici. L'insegnamento è giunto puntuale dall'ultimo weekend di Serie A. A impartirlo due vecchie conoscenze del nostro calcio. Nel primo anticipo del sabato Gigi Del Neri ha steso l'Inter, nel posticipo domenicale Giampiero Ventura ha fermato il Milan conquistando il secondo punto in due trasferte a San Siro. Sampdoria e Bari rappresentano in questo momento l'eccellenza del lavoro di provincia. Quello fatto di idee, conoscenza del gioco e tanto coraggio.
UNITI NEL NOME DEL 4-4-2 - Le strade di Del Neri e Ventura passano per lo stesso modulo. Un 4-4-2 semplice come il pane che riesce a tradursi in calcio spettacolo senza troppi impacci. La ricetta sembra quasi facile. Due punte vere, due esterni d'attacco di spinta e ritmi sempre tirati al massimo. Una via che porta risultati, se è vero che dopo sei giornate la Sampdoria è prima in classifica e il Bari naviga a quota 7 punti. Ma anche una scelta tattica che va in controtendenza rispetto all'andamento del campionato. Basta pensare che su 20 squadre, soltanto Udinese e Atalanta si schierano con il medesimo modulo. Le altre puntano forte sul 4-3-1-2, adottato da circa 10 tecnici.
IL CALCIO RIMETTE LE ALI - Per fare funzionare come si deve un 4-4-2 servono due esterni d'attacco autentici. Ora si chiamano così, ma una volta li avremmo semplicemente definiti ali. Bene, Del Neri e Ventura ne hanno un parco da fare invidia. A San Siro tutti sono rimasti impressionati da Rivas, ma una settimana fa contro l'Atalanta Alvarez era stato semplicemente strepitoso. E Ventura, se non bastasse, ha sempre pronto lo scafato Langella e aspetta il rientro di Kamata, tra i migliori nella stagione scorsa. Del Neri, che è passato alla storia con il suo Chievo grazie al duo Manfredini-Eriberto, ci sta riprovando con Mannini e Semioli. Il primo ha segnato la bellezza di 3 gol in 6 partite (regalando a Pazzini l'assist con l'Inter), il secondo si è infortunato alla quarta ottima prestazione. In alternativa si scalda Marco Padalino, polmone italo-svizzero che ne ha fatti due al Siena. Le caratteristiche sono quasi sempre le stesse. Grande fisicità, buone doti tecniche e una costante presenza sotto porta. Tradotto in altri termini, a fare la differenza sono loro.
DUE STELLE PER ACCENDERE LA LUCE - Le ali spaccano le difese con i loro tagli. Ma ad innescarle serve un piede educato. Sampdoria e Bari sanno a chi rivolgersi. Nelle fila blucerchiate splende sempre di più la stella di Antonio Cassano, sul conto del quale ormai è stato detto tutto. Per lanciare i biancorossi, invece, serve Vitor Barreto. Il brasiliano ha segnato 23 gol nello scorso campionato di Serie B e ora cerca conferme in massima divisione dopo il mezzo fallimento di Udine. È rientrato una settimana fa e subito ha trascinato i suoi al 4-1 inflitto all'Atalanta con assist e gol. Il Cassano del Bari è lui.
PRIMO, FARLE PRENDERE - Le somiglianze tra le due squadre sorpresa del nostro campionato non finiscono qui. Perché le due sono accomunate soprattutto dalla filosofia calcistica dei due mister. Se la tradizione italiana insegna che per una piccola è meglio pensare "prima a non prenderle", Del Neri e Ventura ci stanno abituando al contrario. Mentalità aggressiva, sempre e comunque. Una prova? Sabato scorso, al cospetto dell'Inter, Del Neri ha aggiunto una punta come Bellucci, chiedendo a Cassano di partire da sinistra. Di fronte aveva Maicon. Uno che di solito viene tamponato con un difensore in più e quasi mai si deve confrontare con un giocatore che lo punta, provando a metterne in mostra le pecche in fase di copertura. Del Neri lo ha fatto. E il brasiliano è stato tra i peggiori dei suoi.
Mattia Fontana / Eurosport
