Le pagelle degli Azzurri: Basso 5..., Mondiali

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TheJokerMan
view post Posted on 28/9/2009, 16:34




Proviamo ad analizzare, corridore per corridore, il Mondiale degli Azzurri. Deludono Basso e Pozzato, ci si aspettava ovviamente di più da Damiano Cunego, mentre Bruseghin - come al solito - il suo lo fa sempre...

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Era più facile perdere che vincere, soprattutto per la legge dei grandi numeri: dopo tre anni di trionfi, qualcuno prima o poi ci avrebbe presentato il conto. Perso. Ci sono tanti modi di perdere: bene o male. Cancellara ha perso bene, nel senso che ha cercato di far saltare il banco, con delle azioni spettacolari, poi è saltato per aria pure lui. Il rossocrociato resta con le gambe in croce, ma la cosa più bella di tutto il mondiale la fa vedere lui, con le sue progressioni micidiali in salita e una tecnica da Valentino Rossi in discesa. Se solo si fosse un attimo gestito e contenuto, controllando il suo animo da Spartacus, forse il mondiale oggi sarebbe suo.

Invece è di Cadel Evans, che è meglio di un sigillante Mapei: resiste a tutto. A Cancellara, agli spagnoli, a Kolobnev e Joaquin Rodriguez. Perdono male gli spagnoli, i quali si fanno trovare lì, in superiorità numerica e poi fanno la figura dei polli e questa non è una novità. E gli italiani? Il loro mondiale non inizia bene e finisce pure peggio. E dire che Cunego si fa trovare al posto giusto nel momento giusto, ma poi Cancellara ed Evans, lo mettono all¹angolo e lo gonfiano come una zampogna, tanto da lasciarlo lì sui pedali senza fiato. C¹è poco da dire: abbiamo perso male. Non siamo stati all¹altezza. Capita.

Damiano CUNEGO. 5,5. Per la prima volta ha i galloni di capitano unico, e si fa trovare nel momento in cui si decide il mondiale al posto giusto nel momento giusto. Non ha compagni al suo fianco, ma se è per questo anche Evans è da solo. Gli manca il colpo del KO, perché le trenate di Cancellara lo tramortiscono. Dicono: non regge i grandi appuntamenti. A Mendrisio sono mancate solo le gambe e nello sport, nello specifico nel ciclismo, questo può succedere.

Ivan BASSO. 5. Ha il compito di accudire Cunego come una balia. Seguirlo come un'ombra, stargli a fianco il più possibile, fino all'ultimo. Invece, fino all'ultimo, non ci arriva. Fa il suo compitino ordinato, ma è un po' pochino per uno come Ivan.

Filippo POZZATO. 5. Come per Basso, da uno come lui ci si aspetta sempre qualcosa di più. Troppo poco una trenata ben fatta all'inseguimento di Vinokourov per dire che "il mio dovere l'ho fatto".

Alessandro BALLAN. 5,5. S'infila nella fuga giusta, ma un po' lui, ma soprattutto Ballerini ci crede poco più di niente. Fa l'ordinario, quando da lui ci si attende sempre lo straordinario.

Marzio BRUSEGHIN. 8. Tira come un "musso" per tutta la mattina, all¹inseguimento di quei dieci (senza nemmeno un italiano) che arrivano ad avere quasi undici minuti. Doveva fare il lavoro sporco, come sempre, più di sempre, e lo fa, come suo costume e abitudine.

Stefano GARZELLI. 4. Correva sulle strade di casa e forse a tele proposito è rimasto nel tinello di casa, seduto in poltrona. Il suo vero voto sarebbe "s.v.". Chiederemo notizie a Federica Sciarelli, a "Chi l'ha visto?".

Luca PAOLINI. 6. Si dà da fare, si butta dentro al gruppo degli inseguitori, con Ballan quando la fuga del mattino diventa preoccupante. Fa il suo lavoro con efficacia e onestà. Poi finisce la benzina.

Michele SCARPONI. 7. Si prende in consegna Cunego nei giorni che precedono il mondiale, cerca di farlo sorridere e farlo pensare ad altro. Poi in corsa fa tutto quello che deve fare. Vogliamo trovare il pelo nell¹uovo: lui o Visconti dovevano entrare nella fuga dei dieci.

Giovanni VISCONTI. 6,5. Il pupo studia da grande e tanto, per prendere le misure, mette fuori il naso. Fa quello che deve come meglio non può fare. Vogliamo trovare il pelo nell'uovo? Come detto per Scarponi: poteva (o avrebbe dovuto) entrare nella fuga dei dieci.

Franco BALLERINI. 5,5. La corsa non prende subito la piega giusta: dieci in fuga e nemmeno un azzurro presente. Subiamo costantemente e rincorriamo tutti. Alla fine, le forze sono quelle che sono. Si dirà: Cunego non era l¹uomo giusto su cui puntare. Chi lo dice è in malafede. Il CT, anche in questa circostanza, mette in campo la formazione migliore.

Pier Augusto Stagi / Tutto Bici
 
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