NBA: Artest: "Colpa mia se Lakers non bisseranno"

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LDT
view post Posted on 28/9/2009, 20:12




Il Trasferimento di Ron Artest da Houston ai Lakers è stato il più importante dell’estate (insieme a Wallace a Boston). Almeno sulla carta, infatti, la sua nuova squadra si è rafforzata perché perso Travor Ariza (finito proprio ai Rockets l’ultima squadra di Ron Ron) Los Angeles ha ingaggiato un uomo da quasi 20 punti di media e soprattutto inserito in roster un difensore tra i primi 5 della lega (levandolo contemporaneamente dalle piste di Kobe Bryant). Una mossa perfetta per permettere agli uomini di coach Phil Jackson di bissare il titolo vinto lo scorso giugno nella finale contro gli Orlando Magic (che hanno perso Turkoglu ma inserito in organico Vince Carter). Delle nuove potenzialità dei Lakers è conscio lo stesso Artest che è talmente sicuro di poter aiutare LA a bissare il titolo a trasformarsi in bersaglio dei tifosi nel caso in cui ciò non avvenga: “Vincere il secondo titolo consecutivo è esattamente ciò che dovrebbe accadere ai Lakers - dice Artest - hanno vinto lo scorso anno e io sono la nuova aggiunta. I tifosi si aspettano il repeat e ognuno a Los Angeles si attende un secondo anello. Se non sarà così e non riusciremo a confermarci sarà giusto puntare il dito su di me e gettarmi addosso pomodori e tutto il resto”.

Artest lo scorso 8 luglio aveva firmato con i Lakers un contratto del valore di 33 milioni di dollari per i prossimi 5 anni. Houston e Los Angeles, la precedente e l’attuale squadra dell’autore della più incredibile rissa che la NBA ricordi, si erano incontrate nei playoff e Artest in più di una occasione era arrivato quasi alle mani con la stella dei Lakers Kobe Bryant, ma ora sembra tutta acqua passata e addirittura il nuovo compagno di squadra si è presentato alla conferenza stampa con la maglia del numero 24 gialloviola: “Ho deciso di indossare la maglia nera di Bryant perché lui è il Black Mamba (uno degli innumerevoli soprannomi della superstar dei Lakers) e sono davvero felice di far parte di questa squadra. La nostra sfida è stata come quando lotti contro il tuo migliore amico. Era solo competizione. Lui era già grande quand’era giovane ma oggi è molto più competitivo. Non mi immaginavo di giocare con lui ho sempre voluto giocarci contro e batterlo, ma ora sono felice di giocare con Kobe”. Datasport.it
 
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