L’attaccante cerca la prima rete: «C'è fiducia, a Palermo per me è un match speciale. Voglio segnare per sbloccarmi, ma comunque non festeggerò in campo. Se si conferma, Kjaer vale i bianconeri»
TORINO, 3 ottobre - Al posto del tavolino berlusconiano per un altro brasiliano, l’affascinante piazza San Carlo, salotto torinese per eccellenza, stavolta set fotografico juventino. Amauri non cede a facili promesse stile Ronaldinho, è molto più concreto e deciso. «E’ arrivata l’ora di sbloccarsi. Voglio riprendermi la Juventus». Messaggio forte e chiaro. Il brasiliano lo pronuncia tra un cambio di maglia e l’altro, in mezzo agli schiamazzi dei tifosi a caccia di autografi, ai clic dei fotografi. Il momento così così, l’astinenza da gol (l’ultimo centro ufficiale risale allo scorso 15 febbraio), avrebbero imbronciato chiunque. Non Amauri, sempre sorridente, in allenamento e fuori, pronto a scherzare con Diego e Felipe Melo, già compagni inseparabili nel tempo libero. Segno che il brasiliano quasi italiano («Con il passaporto è tutto a posto, ma alla Nazionale adesso non penso. Comunque se Lippi mi porterà in Sud Africa vedrete il miglior Amauri di sempre») sta bene e, come ha detto lui stesso, vuole tornare protagonista subito: «Voglio riprendermi la Juventus, proprio come mi stanno chiedendo i tifosi». Già, domani c’è il Palermo, Amauri torna nella sua Sicilia. Chissà che proprio l’aria di casa e il pane con la milza, il suo piatto preferito, non lo aiutino a sbloccarsi, a trovare il gol scaccia pensieri. Nella difesa rosanero potrebbe trovare Kjaer, il centrale biondo che tanto piace alla Juventus per il futuro: «Quest’anno deve confermarsi, ma ha tutto per diventare bianconero». Parola di Amauri. Domani sera la Juventus riparte da Palermo. Lo stadio ideale per aiutarla a sbloccarsi. «Per me sarà un match speciale, rivedrò tanti amici e il pubblico del Barbera. In Sicilia ho vissuto tante emozioni. Io però voglio segnare, assolutamente. Mi manca la gioia della rete».
L'ASTINENZA - La vediamo spesso scherzare con Diego e Felipe Melo, gli altri due brasiliani della Juventus. Avete preparato un balletto per festeggiare la sua prima rete? «Ogni tanto ne parliamo. Contro il Palermo voglio segnare, ma di sicuro in campo non esulto come ha invece fatto Zaccardo. E’ una partita speciale, casomai festeggio a casa». Come vive questo momento senza gol e con qualche critica? «Sono sereno, sento la fiducia dell’ambiente, del tecnico e dei compagni. Non vivo l’astinenza da gol come un’ossessione e non mi sento in crisi. Le critiche non mi danno fastidio, so che sto lavorando bene. Ripeto: in questo momento mi manca soltanto la rete. Ma sono fiducioso». In effetti i suoi compagni di squadra non perdono occasione per sottolineare quanto lei, al di là dei gol, sia fondamentale per questa Juventus. «Ringrazio Trezeguet e Marchisio per le parole dette su di me. Siamo un grande gruppo e quest’anno siamo ancora più forti». Lei che voto darebbe a se stesso nell’inizio di stagione? «Non è mio compito dare voti, lascio giudicare gli altri. Dico però che Ferrara mi fa sentire importante e io sto bene. Davvero, adesso manca soltanto il gol». Contro il Bayern Monaco, però, Ferrara ha preferito schierare Trezeguet e non lei accanto a Iaquinta. «Sono scelte dell’allenatore, fa parte del gioco e del turnover. Probabilmente Ferrara avrà visto Trezeguet in condizioni migliori». Lo scorso anno è partito alla grande (3 reti nelle prime sei giornate), poi nel girone di ritorno ha faticato (solo 1 gol). Quest’anno magari succederà il contrario. Anche Maddaloni, il vice di Ferrara, ha scommesso su di lei come capocannoniere bianconero. «Speriamo! E’ quello che mi auguro. Io mi sto allenando per migliorare e sbloccarmi. Mi sento bene, aspetto il gol».
