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|  Il tecnico del Milan: «Se perdiamo è colpa mia e di chi mi ha scelto»MILANO, 3 ottobre - Il tecnico del Milan Leonardo non è affatto intenzionato a gettare la spugna, neppure se domani a Bergamo con l'Atalanta le cose dovessero andare male. «Io non mollo - ha detto in conferenza stampa a Milanello -. Dopo la partita non devo dire niente, i patti sono chiarissimi». «Se perdiamo è colpa mia e magari di chi mi ha scelto - ha poi detto Leonardo parlando in generale dei risultati dei rossoneri in questa stagione -, ma non siamo alla fine. C'è un progetto e speriamo di prendere la strada giusta». In ogni caso, ha aggiunto, «è difficile che con la società finisca male».
L'allenatore brasiliano ha negato di aver pensato alle dimissioni dopo la sconfitta in Champions con lo Zurigo, come riportato da alcuni organi di informazione. Quanto all'accusa di Josè Mourinho, secondo cui la stampa italiana tratta peggio i tecnici stranieri, Leonardo ha commentato: «Conosco benissimo i meccanismi qui: un giudizio può essere condizionato da altre cose. So tutto di tutti e vado avanti per la mia strada». Il tecnico rossonero ha detto di aver parlato con Silvio Berlusconi poco prima della conferenza stampa. «Ci è molto vicino, come sempre. Per la formazione ci sentiamo domani», ha scherzato. Il gruppo del Milan è compatto, nonostante i risultati negativi di inizio stagione, e Leonardo non sente intorno a sè dubbi e perplessità dei giocatori.
«La disponibilità non è mai mancata da parte di nessuno - ha detto il tecnico brasiliano in conferenza stampa a Milanello alla vigilia di Atalanta-Milan -. Nesta è il simbolo di questo (il difensore è stato convocato nonostante un fastidio muscolare, ndr). Poi i risultati possono andare bene o male». Alla domanda se i giocatori lo seguano, Leonardo ha risposto: «Credo di sì. C'è un'armonia di pensiero». «Questa è una squadra nata per fare male, per dettare il ritmo della partita: se non ci riesce diventa vulnerabile. Contenere e ripartire è una cosa che dobbiamo imparare - ha spiegato Leonardo -. Dobbiamo coprire meglio il campo, ma le caratteristiche dei giocatori ci portano a giocare sempre nello stesso modo»
Quindi nessun cambiamento radicale a Bergamo. «In questi giorni abbiamo provato cose diverse, ma non tanto diverse», ha aggiunto. Quanto ai singoli, Leonardo ha detto che «Pato è cosciente che deve essere più 'dentrò, più vivo, perchè le cose non vengono casualmente in questo momento». Sulle voci che raccontano di un Ronaldinho in discoteca due giorni prima della Champions, l'allenatore rossonero ha risposto: «Di questo non so. Lo giudico per quel che dà in campo. Negli ultimi giorni l'ho visto molto più disponibile e con più voglia». |
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ma ora voglio una vittoria