| Milan peggiore non si vedeva dall'epoca Terim e, visto poi come si concluse il suo mandato sulla panchina rossonera (esonerato e sostituito da Ancelotti a novembre), il povero Leonardo non può certo stare troppo tranquillo. Il punticino strappato con i denti a Bergamo, con l'Atalanta in dieci per quasi un'ora, non risolleva i rossoneri dalla crisi e li costringe, dopo appena un mese e mezzo, a rivedere piuttosto piani e ambizioni.
Il tutto dopo la miseria di sette giornate di campionato da dimenticare (2 vittorie, 2 sconfitte e 3 pareggi) e con un futuro che non ha l'aria di essere troppo roseo. Dopo la sosta, infatti, al Milan toccherà fare tremendamente sul serio, perché, tra il 18 e il 21 ottobre, Ronaldinho e compagni se la dovranno vedere con la Roma (a San Siro) e, in Champions, con il Real Madrid (al Bernabeu). Due impegni complicati che non si possono però fallire.
In due settimane, Leonardo dovrà quindi trovare il modo di riprendere in mano la squadra, trascinarla fuori dalla crisi e ridisegnare il futuro dei rossoneri. Risolvendo, quindi, i problemi di cui ha parlato con estrema onestà Alessandro Nesta: dalla distanza tra i reparti alla mancanza di umiltà, dalla condizione fisica approssimativa alla evidente difficoltà in zona gol.
Il resto, inteso come rafforzamento di una rosa con palesi lacune, toccherà alla società che, stando a quanto trapela, ha già mosso i primi passi per garantire a Leo uno o due esterni. Il primo rinforzo sarà senza dubbio David Beckham, che a Milanello si è sempre trovato molto bene, e ha da tempo chiarito la propria intenzione di rientrare al Milan a gennaio. Il secondo lo sta cercando in Sudamerica Ariedo Braida, in missione tra Brasile e Argentina alla ricerca di giovani promettenti. Dopo di che non resterà che restituire al calcio Huntelaar, ancora spaesato, e Pato, vittima di una inspiegabile involuzione. Subito, però, perché a novembre - dopo il "ritorno" con il Real a San Siro - la stagione potrebbe già essere irrimediabilmente compromessa. (Gazzetta.it)
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